Il Messico (o Stati Uniti Messicani) appartiene alla lista di Paesi che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 1961, con cui è stata abolita la necessità di legalizzare gli atti pubblici stranieri tra i Paesi aderenti.
Per legalizzare atti e documenti pubblici italiani destinati a questo Paese dell’America Centrale è possibile, pertanto, ricorrere alla procedura di legalizzazione semplificata detta “apostille”. In cosa consiste questa procedura? Dove può essere richiesta? Ci sono delle eccezioni per quanto riguarda il Messico? Lo vediamo nella guida che segue.
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L’apostille o “postilla” è una procedura di legalizzazione semplificata che è ammessa in sostituzione alla procedura standard con doppia legalizzazione consolare e prefettizia.
Prevede l’apposizione, sull’atto che deve essere legalizzato, di un timbro e della firma (oppure, nel caso dall’apostille digitale o “e-postille”, di un contrassegno digitale) da parte di un pubblico ufficiale allo scopo riconoscere e convalidare la firma di chi ha emesso il documento (ma non il suo contenuto!), ufficializzandolo così anche per il Paese estero destinatario.
Il pubblico ufficiale che appone l’apostille deve avere, però, la propria firma depositata presso la Procura o la Prefettura territorialmente competente in base all’area in cui il documento è stato formato. Sono, infatti, questi gli organi presso cui tale procedura può essere richiesta anche per quanto riguarda gli atti e documenti destinati al Messico.
Solo nel caso di atti emessi da autorità centrali, come il Ministero della Salute e l’AIFA, l’apostille o postilla può essere messa presso qualsiasi Prefettura d’Italia.
Anche per il Messico, la scelta tra Procura e Prefettura dipende, però, dal tipo di atto da legalizzare. Sono, infatti, di competenza della Procura della Repubblica:
Gli atti rilasciati dai Comuni e da altri enti sono di competenza, per quanto riguarda la procedura di apostille, della Prefettura. Fra gli atti che possono essere apostillati in Prefettura troviamo quindi:
L’apostille può essere utilizzata per legalizzare atti originali con firma rilasciata a penna. Non può essere, dunque, usata nel caso di documenti rilasciati in formato digitale o come fotocopia semplice.
Si evidenzia, inoltre, che documenti pubblici rilasciati in Italia (es.: Certificati del Casellario Giudiziale e dei Carichi Pendenti, Certificati, Estratti e Copie integrali di atti di nascita e di matrimonio e così via) hanno, in genere, validità 6 mesi dopo il rilascio. Prima di richiedere l’apostille, è pertanto sempre consigliato di verifica la data di validità dell’atto al fine di evitare perdite di tempo.
Ti suggeriamo, inoltre, di controllare che la firma del pubblico ufficiale che ha autenticato l’atto sia effettivamente registrata in Procura o Prefettura. La firma deve, fra l’altro, non essere troppo diversa nella grafia rispetto a quella registrata presso la Prefettura o Procura di competenza.
Qualora la firma non fosse registrata o avesse tratti molto diversi rispetto a quella depositata, il funzionario incaricato di apporre l’apostille potrebbe rifiutarsi di procedere o avere bisogno di confrontarsi direttamente con il firmatario, prolungando la durata della procedura.
RICORDA!
Nel caso di atti firmati da un notaio deceduto o in pensione, potrebbe non essere possibile apostillarli. Dovrai, quindi, estrarli dall’Archivio Notarile e farlo firmare anche da un funzionario dello stesso, la cui firma sia registrata presso la rispettiva Procura di competenza. Solo a questo punto sarà di nuovo consentito apporre l’apostille.
L’apostille è una procedura che interessa solo gli atti pubblici, non quelli privati, come i contratti tra privati. Tuttavia, qualora ti fosse richiesto di legalizzare un atto privato per il Messico o altro Paese straniero aderente alla Convenzione dell’Aja, puoi procedere in questo modo:
NOTA BENE!
Non tutti gli enti stranieri accettano questa procedura; ti consigliamo pertanto di verificare prima la validità con l’ente destinatario messicano.
No, non esiste la possibilità di mettere l’apostille in Italia su un atto pubblico rilasciato da un ente messicano, anche qualora questo fosse destinato al nostro Paese.
Per procedere alla legalizzazione, occorre in tal caso fare riferimento alle autorità locali designate, seguendo questa tabella:
Gli atti rilasciati da Ambasciate e Consolati messicani in Italia richiedono, invece, la legalizzazione presso la Prefettura italiana competente. In tal caso è preferibile che il documento sia stato emesso in italiano o su modello bilingue (italiano-spagnolo).
RICORDA!
Il Certificato Penale messicano può essere rilasciato anche dalle preposte rappresentanze diplomatiche e consolari in Italia, in lingua spagnola e traduzione in italiano. Anche in questo caso sarà, pertanto, possibile ricorrere alla legalizzazione prefettizia.
Il Ministero italiano degli Esteri pubblica sul proprio sito una lista sempre aggiornata delle Rappresentanze Diplomatiche straniere in Italia, da cui si ricava anche l’informazione che, nel nostro Paese, sono attualmente attive le seguenti Rappresentanze Diplomatiche per il Messico:
– Sezione consolare dell’Ambasciata di Roma
– Consolato generale di Milano
– Consolato onorario di Bari
– Consolato onorario di Bologna
– Consolato onorario di Cagliari
– Consolato onorario di Cosenza
– Consolato onorario di Napoli
– Consolato onorario di Palermo
– Consolato onorario di Torino
– Consolato onorario di Trieste
– Consolato onorario di Venezia
NOTA BENE!
Qualora volessi recarti presso la sede di un’Ambasciata o di un Consolato messicano in Italia, ricorda che nei giorni di festività nazionali (16 settembre) alcuni servizi potrebbero essere sospesi.
Dopo aver messo l’apostille, potrebbe essere richiesto di tradurre gli atti formati in Italia da utilizzare in Messico in spagnolo.
Per quanto riguarda il tipo di traduzione, potrebbe essere richiesta:
oppure
Per evitare traduzioni inutilizzabili, chiedi direttamente all’ente messicano destinatario che tipo di traduzione occorra (asseverata o certificata), oppure traduci il documento direttamente in questo Paese del Centro America dopo averlo apostillato in Italia.
RICORDA!
Se lo desideri, possiamo occuparci noi anche della traduzione: contattaci!
Abbiamo concluso la nostra guida su come legalizzare/apostillare documenti pubblici italiani destinati al Messico.
Qualora avessi ancora qualche dubbio, puoi richiedere una consulenza telefonica di 15 minuti. Non ti verrà addebitato alcun costo!
Sul nostro blog sono, inoltre, disponibili guide specifiche dedicate alle procedure di legalizzazione e apostille in diverse Procure e Prefetture d’Italia nonché per tanti altri Paesi stranieri. Utilizza il nostro motore di ricerca interno per trovare quella che ti interessa.
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