Richiedere la legalizzazione e apostille di un atto rilasciato in Italia per l’Azerbaijan e viceversa sarà davvero un gioco da ragazzi dopo aver letto questa guida.
Al suo interno, ci trovi, infatti, informazioni dettagliate e complete che ti aiuteranno a fare la richiesta di legalizzazione per questo Paese dell’ex Unione Sovietica.
Qualora, poi, preferissi affidare a noi l’intera procedura, contattaci e saremo lieti di fornirti il nostro supporto!
NOTA BENE!
In alternativa, puoi anche richiedere la nostra consulenza telefonica gratuita di 15 minuti.
Sul nostro sito trovi, inoltre, tante altre guide dedicate alle procedure di legalizzazione e apostille in diverse Procure e Prefetture d’Italia, nonché per tanti altri Paesi del mondo, oltre all’Azerbaijan.
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La prima cosa da sapere è che anche questo Stato a cavallo tra l’Asia e l’Europa ha aderito, a partire dal 2 marzo 2005, alla Convenzione dell’Aja del 1961.
Qualora già non lo sapessi, questo importante accordo tra gli Stati ha sostituito la procedura standard di legalizzazione prevista per gli atti pubblici con una forma di legalizzazione semplificata chiamata “apostille” o “postilla”, che non comporta il passaggio in Consolato.
La legalizzazione con “apostille” consiste, molto semplicemente, nell’apposizione, sul documento pubblico da legalizzare, di un timbro (o, in alcuni casi, di un contrassegno digitale) da parte di un pubblico ufficiale, il quale ha lo scopo di autenticare la firma e la qualità del firmatario e del sigillo o timbro presenti sullo stesso atto, rendendolo così valido anche per il Paese destinatario (in questo caso, l’Azerbaijan).
L’apostille si utilizza, però, solo per alcuni tipi di atti, ovvero quelli rilasciati da enti pubblici e che non siano già scaduti. È, inoltre, necessario che il documento sia firmato da un pubblico ufficiale la cui firma risulti preventivamente registrata presso la Procura o la Prefettura territorialmente competente e abbia la firma congruente con quella che il funzionario firmatario ha depositato in Procura o Prefettura.
Nel caso in cui, infatti, la firma non fosse registrata oppure ci fossero differenze notevoli tra questa e quella registrata, il funzionario incaricato di mettere la postilla potrebbe interrompere o sospendere la procedura per potersi confrontare direttamente col firmatario.
L’apostille in Italia si richiede alla Procura o Prefettura competente in base all’area territoriale in cui il documento è stato redatto. La scelta tra le due dipende, però, non è arbitraria ma dipende dal tipo di atto da apostillare.
Pertanto, nel caso di un Certificato dei Carichi Pendenti rilasciato dal Tribunale di Bolzano, per l’apostille dovrai rivolgerti alla Procura di Bolzano, mentre per un qualsiasi certificato rilasciato dal Comune di Bolzano, dovrai fare riferimento alla Prefettura di Bolzano (Commissariato del Governo per la provincia di Bolzano).
Nel dettaglio, dovrai rivolgerti alla Prefettura per apostillare:
Devono, invece, essere apostillati in Procura i seguenti atti pubblici:
No, non è consentito mettere l’apostille direttamente su atti non legalizzabili come, ad esempio, gli atti privati o quelli non firmati da un pubblico ufficiale la cui firma non sia registrata in Procura o in Prefettura.
In questi casi, l’unica cosa che puoi fare è ricorrere a un escamotage che, però, non è accolto da tutti, quindi dovrai prima verificare la sua validità presso l’ente azero destinatario e, qualora quest’ultimo acconsentisse, procedere in questo modo:
NOTA BENE!
Un’altra tipologia di atti che potrebbero risultare “non apostillabili” sono quelli firmati da un notaio italiano deceduto o in pensione. In tal caso, puoi renderli di nuovo apostillabili, estraendoli dall’Archivio Notarile e facendoli firmare di nuovo da un funzionario dell’Archivio stesso che abbia la firma registrata alla Procura di competenza.
No, non puoi apostillare in Italia atti che sono stati rilasciati su territorio azero, dal momento che la legalizzazione di un documento può avvenire solo nel Paese di origine dell’atto, a meno che non si tratti di atti rilasciati da agenti diplomatici e consolari azeri in Italia, per i quali, però, non è prevista la procedura di apostille, ma quella detta di “legalizzazione prefettizia”.
Per procedere con la legalizzazione di atti rilasciati da Ambasciate e Consolati Azeri in Italia, è, inoltre, preferibile che siano redatti in italiano oppure su modello bilingue italiano-azero.
Il rilascio dell’apostille su documenti di enti azeri destinati all’Italia è consentito, invece, solo alle autorità locali designate. Maggiori informazioni sono fornite in questa pagina del sito ufficiale della Convenzione dell’Aja redatta sia in lingua inglese, sia in lingua francese.
In base alle indicazioni fornite sulla pagina delle Rappresentanze Diplomatiche straniere in Italia, costantemente aggiornata dalla Farnesina, in Italia sono attive le seguenti Rappresentanze Diplomatiche e Consolari per la Repubblica d’Azerbaijan o Azerbaigian:
– Sezione consolare dell’Ambasciata di Roma
– Consolato onorario di Catania
– Consolato onorario di Genova
NOTA BENE!
Qualora dovessi recarti presso la sede di un’Ambasciata o di un Consolato Azero in Italia, ricordati che nei giorni di festività nazionali (28 maggio) alcuni servizi potrebbero essere sospesi.
Gli atti rilasciati nel nostro Paese e destinati a essere presentati nella Repubblica d’Azerbaijan, dopo essere stati apostillati, dovranno molto probabilmente essere tradotti in azero, la lingua ufficiale dello Stato.
Le tipologie di traduzione richieste, di cui ci occupiamo anche nella nostra Agenzia di traduzioni, sono:
Per sapere quale delle due realizzare, chiedi all’ente azero destinatario oppure, qualora non ricevessi risposte esaustive, traduci il documento già apostillato direttamente sul posto.
NOTA BENE!
Se vuoi essere certo di non sbagliare, rivolgiti a dei traduttori esperti come quelli che abbiamo nella nostra squadra: contattaci!
Ora hai una panoramica completa su come fare la legalizzazione e apostille di atti e documenti rilasciati in Italia per la Repubblica dell’Azerbaigian e viceversa.
C’è qualche punto che ancora non ti è chiaro? Non esitare a richiedere la nostra consulenza telefonica di 15 minuti. Non ti costerà niente e potrai chiedere tutto quello che vuoi.
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