Cos’è e come si fa una traduzione certificata

Ti è stata richiesta una traduzione certificata ma non sai, esattamente, cosa sia né come si ottenga? Allora ti trovi nel posto giusto, perché in questo articolo ti spiegheremo, in modo esauriente e accurato, cos’è e come si fa una traduzione certificata.

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1) Cos’è la traduzione certificata

Una traduzione certificata non è che un tipo di traduzione avente forma legale o ufficiale, e che, a differenza, ad esempio, della traduzione giuridica, necessita di una procedura di autenticazione. 

La procedura di autenticazione di una traduzione certificata differisce, però, da quella di una traduzione giurata o asseverata, in quanto non richiede che il traduttore (o qualunque altra persona che conosca la lingua) si rechi dinanzi a un funzionario pubblico a firmare il giuramento per l’asseverazione

Di fatto, nella traduzione certificata, per conferire ufficialità formale alla traduzione, è sufficiente che il traduttore alleghi a quest’ultima un’autocertificazione, da lui stesso firmata e timbrata, che attesti l’accuratezza della traduzione rispetto al documento di partenza.

NOTA BENE!

Nei casi in cui la traduzione certificata sia rilasciata da un’agenzia di traduzioni autorizzata, uno studio di traduzione o altro translation service provider anche online, sarà proprio quest’ultimo a rilasciare al cliente il certificato di accuratezza della traduzione firmato e timbrato dal traduttore che ha eseguito la traduzione o da un rappresentante dell’agenzia.

2) Quando è richiesta la traduzione certificata

La traduzione certificata, in inglese notarized translation o certified translation, è richiesta, solitamente, a chi deve presentare documenti da inviare in Paesi Anglofoni appartenenti al Regno Unito (Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord) oppure in Irlanda, Canada, Australia e Stati Uniti. 

Può essere, talvolta, richiesta anche da altri Stati, qualora sia ritenuta sufficiente dall’ente destinatario della traduzione: in tal caso, però, ti consigliamo di controllare sempre quale sia la procedura di autenticazione effettivamente richiesta in quel determinato Paese.

3) Differenza fra una traduzione certificata e una traduzione giurata

Le traduzioni certificate, come abbiamo detto nel secondo paragrafo, differiscono da quelle asseverate o giurate in quanto non richiedono che il traduttore si rechi dinanzi ad un funzionario pubblico del tribunale, oppure un notaio, per firmare il giuramento da allegare alla traduzione.

Oltre che per la procedura di autenticazione, una traduzione certificata differisce, però, da quella giurata anche per altri aspetti, vale a dire:

  • L’autore della traduzione;
  • I costi.

Le traduzioni certificate sono, infatti, eseguite da traduttori che abbiano esperienza documentata nella traduzione, ma non per forza traduttori giuridici specializzati in traduzione legale e/o traduttori iscritti all’albo dei CTU del Tribunale o al Ruolo periti ed esperti della Camera di Commercio. 

Nel caso, invece, delle traduzioni giurate e delle traduzioni legalizzate, solo in alcuni casi può essere richiesto che le stesse siano eseguite dai traduttori iscritti agli elenchi appena citati.

Inoltre, come anticipato, le traduzioni certificate hanno anche un costo differente rispetto alle traduzioni asseverate, in quanto, al compenso da dare al professionista (o all’agenzia di traduzioni), non è necessario sommare le spese per le marche da bollo, richieste, invece, dalla procedura di asseverazione (i costi, in questo caso, variano da Tribunale a Tribunale). 

RICORDA!

La traduzione certificata non è ammessa in tutti i Paesi. Laddove, pertanto, questa non sia consentita, l’unico modo per autenticare/ufficializzare la traduzione di un documento è quello dell’asseverazione, ossia la sottoscrizione di un giuramento da parte del traduttore (o di qualunque altra persona che conosca la lingua di destinazione) dinanzi ad un funzionario pubblico. In tale ultimo caso, potrebbe essere necessaria anche la legalizzazione della asseverazione, mediante apostille o legalizzazione consolare.

4) Cosa s’intende per certificato di accuratezza della traduzione

Il certificato di accuratezza della traduzione, abbreviato alcune volte con l’acronimo dalla “CTA” dall’inglese Certification of Translation Accuracy, non è altro che un’autocertificazione, con cui il traduttore (o l’agenzia di traduzioni) attesta l’accuratezza della traduzione rispetto al testo fonte. 

Volendo essere pignoli, si tratta di un certificato che si compone di diverse parti:

  • Una parte iniziale, in cui il traduttore riporta nome, cognome e tutte le sue credenziali, comprese eventuali qualifiche (ad esempio, l’iscrizione all’Albo dei Consulenti Tecnici di Ufficio del tribunale);
  • Una parte centrale in cui, invece, il traduttore attesta l’accuratezza e l’autenticità della sua traduzione;
  • Infine, una parte finale, in cui il traduttore appone, di suo pugno, firma e timbro

Nella parte conclusiva, devono sempre essere presenti anche i contatti dell’autore della traduzione, in quanto unico responsabile dell’accuratezza e autenticità della traduzione.

NOTA BENE!

Una particolarità del certificato di accuratezza della traduzione è che, rispetto al giuramento previsto per le traduzioni giurate o asseverate, non viene redatto solo in italiano, ma nella lingua di arrivo della traduzione.

5) Quando serve la traduzione certificata

Come anticipato, la traduzione certificata può essere usata in tutti quei Paesi in cui è ritenuta sufficiente dall’ente destinatario della traduzione, fra cui la maggior parte dei Paesi anglofoni. 

Può, inoltre, essere richiesta anche da banche, assicurazioni, aziende ed altre istituzioni private le quali non ritengono necessaria la ben più formale asseverazione in Tribunale.

RICORDA!

Alcune delle situazioni in cui possono essere richieste traduzioni certificate di documenti e atti sono:

  • Iscrizioni a master o corsi di studio all’estero;
  • Candidature per concorsi o posizioni di lavoro in aziende straniere;
  • Presentazione di documenti aziendali per operazioni transfrontaliere, come, ad esempio, bilanci, relazioni e fatture.

6) Che differenza c’è fra traduzioni certificate e certificazioni legalizzate

Uno dei quesiti più frequenti che ci viene posto è se le traduzioni certificate possono essere legalizzate tramite l’apposizione di Apostille

La risposta corretta è che le traduzioni certificate non possono essere apostillate, poiché firmate solo dal traduttore, che non è un pubblico ufficiale (almeno, non in Italia). 

Perché una traduzione possa essere legalizzata occorre, infatti, che si tratti di una traduzione giurata o asseverata, cioè di una traduzione autenticata tramite giuramento del traduttore dinanzi ad un funzionario pubblico.

Risulta, quindi, facile comprendere quale sia la differenza fra traduzioni certificate e traduzioni legalizzate: queste, infatti, non sono altro che traduzioni giurate munite di legalizzazione dove, per legalizzazione, s’intende la procedura con cui viene attestata la qualifica di pubblico ufficiale del funzionario che ha firmato e posto il proprio timbro/sigillo su un atto, in questo caso il giuramento del traduttore. 

L’obiettivo della legalizzazione è far sì che il documento tradotto abbia effetti legali nel Paese di destinazione della traduzione. 

7) Come si fa una traduzione certificata

Per fare una traduzione certificata è necessario rivolgersi a un traduttore specializzato o a un’agenzia di traduzioni. 

In questo secondo caso, sarà l’agenzia a preoccuparsi di trovare per te un traduttore professionale che sia in grado di realizzare traduzioni certificate. 

L’agenzia di traduzioni si occuperà anche di far aggiungere alla traduzione il certificato di accuratezza o CTA firmato e timbrato dal traduttore o da un rappresentante dell’agenzia stessa.

8) Quanto costano le traduzioni certificate

Le traduzioni certificate hanno, in genere, costi inferiori rispetto alle traduzioni giurate o asseverate in quanto, non solo le tariffe dei traduttori sono, di solito, più basse, ma non c’è neppure bisogno di applicare marche da bollo.

I fattori che possono influire sul costo finale di una traduzione certificata sono pressoché gli stessi della maggior parte delle traduzioni, come:

  • La lingua di partenza e di arrivo;
  • Il numero di pagine (o parole) del documento da tradurre;
  • La complessità del documento.

CONTATTACI!

Se vuoi conoscere i costi delle nostre traduzioni certificate inviaci una e-mail a info@multilex.it o compila l’apposito modulo nella pagina dei contatti.

9) Come riconoscere una traduzione certificata di qualità

Riconoscere una traduzione certificata di qualità può non essere facile da parte di chi non ha esperienza in questo campo. 

Affinché, infatti, una traduzione certificata possa essere ritenuta valida, dovrà non solo essere corretta dal punto di vista della lingua, ma anche per quello che riguarda il suo contenuto. 

Trattandosi, quindi, molto spesso di contenuti tecnici, potrebbe non essere facile riuscire a distinguere una traduzione certificata di qualità, da una, invece, più scarsa.

Tuttavia, è bene anche sottolineare che, dato che la traduzione certificata è munita di un certificato di accuratezza firmato e timbrato dal traduttore, in caso di errori e non conformità del documento di arrivo rispetto a quello di partenza, l’unico ad essere ritenuto responsabile sarà il traduttore stesso. 

Vogliamo, comunque, rassicurare il lettore che, in genere, le società di traduzione si affidano a traduttori professionisti seri e competenti, che sono in grado di rilasciare traduzioni certificate valide e corrette dal punto di vista sia della forma, sia del contenuto.

10) Conclusioni

In questo articolo abbiamo visto cos’è e come si fa una traduzione certificata, arrivando a queste conclusioni:

  • La traduzione certificata è possibile in tutti quei Paesi e in tutte quelle situazioni in cui non è richiesta l’asseverazione della traduzione per conferire autenticità al testo tradotto;
  • Laddove non sia possibile ricorrere alla traduzione certificata, sarà necessario presentare una traduzione giurata, con o senza legalizzazione a seconda dei casi.

Tuttavia, possono esserci anche delle varianti rispetto a queste due alternative. 

Potrebbe capitare, ad esempio nel caso di presentazione di uno specifico certificato in un Paese di lingua anglosassone, che sia richiesta la legalizzazione con Apostille del documento stesso da presentare, mentre, per l’autenticazione della traduzione, sarà sufficiente allegare il certificato di accuratezza o CTA, firmato e timbrato dal traduttore.

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