Devi recarti alla Procura della Repubblica de L’Aquila per far legalizzare o apostillare un documento pubblico per farlo valere all’estero ma non sai proprio da che parte cominciare?
Tranquillo, ti aiutiamo noi! Leggendo la nostra guida non solo avrai un quadro generale su legalizzazione e apostillazione ma riuscirai anche ad evitare inutili perdite di tempo legate alla burocrazia.
In questa guida, infatti, troverai tutte le informazioni utili riguardo la Procura de L’Aquila, gli orari di apertura al pubblico e tutti gli eventuali documenti da preparare per tornare a casa con il tuo documento legalizzato o apostillato.
Prima di spiegarvi nel dettaglio come fare per legalizzare o apostillare un documento pubblico alla Procura de L’Aquila ti spieghiamo, in modo molto semplice, la differenza tra un documento legalizzato o apostillato.
L’apostillazione è una procedura semplificata rispetto alla legalizzazione: entrambe le procedure servono infatti a dare validità ad un atto pubblico italiano all’estero.
Se il Paese in cui dobbiamo far valere il documento ha firmato la Convenzione dell’Aja del 1961, allora le cose si semplificano e basta l’apostillazione. Se invece il documento deve avere validità in un Paese che non ha firmato tale Convenzione allora bisogna ricorrere alla legalizzazione. In altre parole possiamo dire che l’apostillazione sostituisce la tradizionale legalizzazione diplomatica o consolare.
A dare validità al documento da legalizzare o apostillare è la firma dell’Ufficiale Giudiziario: è proprio per questo motivo che queste due pratiche sono sbrigate in Procura. Le pratiche di legalizzazione o apostillazione si applicano per i documenti pubblici italiani che appartengono al Ministero della Giustizia. Possono essere quindi legalizzati o apostillati:
– atti e contratti redatti davanti un notaio;
– verbali di Giuramento di Traduzione;
– copie di una sentenza del Tribunale;
– certificato dei carichi pendenti;
– certificato del Casellario Giudiziale,
Ricordiamo che la Procura procede alla legalizzazione o apostillazione degli atti sopra citati. Se devi far legalizzare infatti un estratto civile, un certificato di anagrafe, scolastico o di laurea o atti emessi da una Rappresentanza Diplomatica o Consolare dovrai recarti in Prefettura, nel nostro caso alla Prefettura de L’Aquila.
Prima di recarti alla Procura della Repubblica de L’Aquila con il tuo documento da legalizzare o apostillare controlla che l’atto è ancora valido e che non è scaduto. Per quanto riguarda la validità devi accertarti che il funzionario che ha firmato il documento abbia la firma depositata alla Procura de L’Aquila. Nel caso in cui il documento è scaduto o non valido allora dovrai richiederne uno nuovo sempre in Procura.
Per merito di varie Convenzioni tra Stati, ci sono casi in cui, per far valere il proprio atto pubblico all’estero, non c’è bisogno di ricorrere né alla legalizzazione e né all’apostillazione. Tra le tante Convenzioni ricordiamo quella di Vienna, di Bruxelles e il Regolamento UE 2016/1191. Vediamole nel dettaglio.
– Convenzione di Vienna: è stata firmata l’8 settembre 1976 tra i seguenti Stati: Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Capo Verde, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Turchia. Per i documenti tra questi Paesi non solo non serve né legalizzazione né apostillazione ma non è necessaria neanche la traduzione.
– Convenzione di Bruxelles: firmata il 25 maggio 1987 da Italia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda e Lettonia esenta da legalizzazione e apostillazione i documenti pubblici rilasciati e da far valere in questi Paesi. Altre due Convenzioni sono quella di Roma, firmata dalla Germania il 7 giugno 1969 e la Convenzione di Budapest, firmata dall’Ungheria il 26 maggio 1977.
– Regolamento dell’Unione Europea (Regolamento UE 2016/1191): tutti i documenti pubblici italiani, sia in originale che in copie conforme all’originale, non devono essere legalizzati o apostillati per valere negli altri Stati membri dell’UE. Questo regolamento riguarda gli atti di nascita, di esistenza in vita e di morte ma anche quelli relativi a matrimoni, divorzi o di adozione e quelli relativi alla residenza. Per merito di questo regolamento non c’è nemmeno bisogno di legalizzare o apostillare i documenti sul diritto di voto o eleggibilità in uno Stato membro dell’UE e nemmeno il documento di assenza di precedenti penali ma solo se rilasciato a un cittadino dell’UE dalle autorità del suo stato membro di cittadinanza.
Dopo aver letto i primi due capitoli della nostra guida non dovresti avere più dubbi né sulla legalizzazione e né sull’apostillazione, ma se hai qualche domanda aggiuntiva o hai ancora perplessità non esitare a contattarci per una consulenza telefonica gratuita di 15 minuti.
Possono recarsi alla Procura de L’Aquila per legalizzare o apostillare un documento tutti i cittadini che risiedono in uno dei 36 comuni di competenza territoriale della stessa Procura. I comuni sono:
Barete, Barisciano, Cagnano Amiterno, Calascio, Campotosto, Capestrano, Capitignano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del MOnte, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, L’Aquila, Lucoli, Montereale, Navelli, Ocre, Ofena, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Ssn Benedetto in Perillis, San Demetro ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant’Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi.
Documento da legalizzare o apostillare alla mano recati alla Procura de L’Aquila che si trova al Tribunale de L’Aquila in via XX settembre 66 e raggiungere l’Ufficio Civile – Segreteria Affari Civili/Legalizzazioni/Apostille che si trova al primo piano stanza 32.
All’ufficio predisposto può recarsi, senza prenotazione alcuna e dalle 08:30 alle 13:30, sia il diretto interessato con l’atto da legalizzare o apostillare che un suo delegato, ovvero una persona di tua fiducia.
In caso di delega bisogna compilare una delega anche scritta in carta semplice. Al modulo di delega deve essere allegata una copia del documento di identità fronte/retro sia del delegante che del delegato.
L’atto legalizzato o apostillato sarà rilasciato, previa disponibilità dell’Ufficiale Giudiziario, direttamente in giornata. In ogni caso il funzionario, al momento in cui si deposita il documento, richiede un recapito telefonico così da contattare l’interessato non appena il documento sarà legalizzato o apostillato.
Se ti occorrono ulteriori informazioni puoi telefonare all’Ufficio Civile – Segreteria Affari Civili/Legalizzazioni/Apostille al numero 0862/632344 o al numero 0862/632368. In alternativa è possibile inviare una PEC all’indirizzo casellario.procura.laquila@giustiziacert.it.
La Procura della Repubblica de L’Aquila è chiusa nei giorni delle feste comandate, ovvero tutti i giorni, incluse le domeniche, rosse sul calendario e il 10 giugno, Festa Patronale di San Massimo.
Le pratiche di legalizzazione e apostillazione non comportano nessun costo a meno che sul documento non ci sia spazio per l’apposizione della firma o del timbro dell’Ufficiale Giudiziario. In questo caso si dovrà pagare una marca da bollo da 16,00 euro dal momento che è richiesto un foglio aggiuntivo per consentire proprio la firma o il timbro che valida la legalizzazione o l’apostillazione.
Nel caso invece in cui devi richiedere una legalizzazione consolare allora pagherai una spesa extra poiché il visto da parte del Consolato dello Stato straniero è a pagamento. Attenzione però, in questo caso non devi recarci però in Procura ma al Consolato dello Stato straniero.
La nostra guida su come legalizzare o apostillare un documento pubblico alla Procura de L’Aquila finisce qui! A questo punto dovresti essere in grado di portare a termine tutta la procedura ma, se hai ancora qualche perplessità o necessiti di una traduzione certificata, legalizzata o giurata non esitare a contattarci!
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