Richiedere la legalizzazione e apostille per la Serbia non sarà più un problema dopo aver letto questa guida!
Fra i nostri obiettivi c’è, infatti, anche quello di aiutare gli utenti che hanno bisogno di fare questo oltre a tanti altri tipi di richiesta.
Dando un’occhiata al nostro sito, troverai, quindi, tante altre guide dedicate alle procedure di legalizzazione e apostille in diverse Procure e Prefetture d’Italia, nonché per tanti altri Paesi del mondo oltre la Serbia.
Utilizza il nostro motore di ricerca interno per trovare quella che ti serve!
NOTA BENE!
Qualora, però, volessi supporto diretto per la richiesta di apostille per la Serbia, richiedi la nostra consulenza telefonica gratuita di 15 minuti e ti forniremo tutte le informazioni del caso.
Se, invece, avessi già deciso di affidare a un esperto la legalizzazione e apostille di un atto per questo Paese dei Balcani, ecco a te i nostri contatti!
Se devi legalizzare un atto o un documento pubblico rilasciato in Italia per la Serbia o viceversa, a meno che non si tratti di documenti rilasciati da consolati ed ambasciate, puoi ricorrere alla legalizzazione semplificata con “apostille”.
Questo Paese dei Balcani ha, infatti, aderito come l’Italia alla Convenzione dell’Aja del 1961, con cui è stata abolita la procedura di doppia legalizzazione nazionale e consolare di atti pubblici tra i Paesi aderenti.
Dal punto di vista pratico, l’apostille, detta anche “postilla”, prevede la semplice apposizione di un timbro (o, in alcuni casi, di un contrassegno digitale) che viene messo sul documento pubblico da legalizzare allo scopo di convalidare l’autenticità della firma, della qualità del firmatario e del sigillo o timbro presenti sullo stesso atto, rendendolo così valido anche per il Paese estero destinatario (in questo caso la Serbia).
L’apostille riguarda solo alcuni tipi di atti, vale a dire atti pubblici non scaduti (la maggior parte dei Certificati rilasciati nel nostro Paese ha, infatti, validità di 6 mesi dal rilascio) purché siano firmati da pubblici ufficiali la cui firma risulti registrata presso la Procura o la Prefettura territorialmente competente.
Qualora, invece, la firma del funzionario posta sull’atto presentasse differenze notevoli rispetto a quella registrata, il funzionario incaricato di mettere l’apostille potrebbe rifiutarsi di procedere oppure sospendere la procedura per fare delle verifiche direttamente presso il firmatario.
RICORDA!
Nel caso dovessi apostillare un atto firmato da un notaio deceduto o in pensione, il pubblico ufficiale incaricato potrebbe negarti l’apostille. Per renderlo di nuovo apostillabile, potrebbe essere necessario estrarre l’atto dall’Archivio Notarile e farlo firmare da un funzionario dell’Archivio stesso.
In Italia, l’apostille può essere richiesta solo in Procura o in Prefettura. Dovrai rivolgerti alla Procura della Repubblica nel caso di:
Dovrai, invece, rivolgerti alla Prefettura per:
NOTA BENE!
Per l’apostille, dovrai rivolgerti sempre alla Procura o Prefettura competente in base all’area territoriale in cui l’atto è stato formato.
Ad esempio, nel caso di un Certificato di residenza rilasciato dal Comune di Trieste, per l’apostille occorrerà rivolgersi alla Prefettura di Trieste, mentre nel caso di un Certificato del Casellario Giudiziale rilasciato dal Tribunale di Trieste, per apostillare bisognerà fare riferimento alla Procura di Trieste.
Solo nel caso di documenti emessi da autorità centrali, come il Ministero della Salute e l’AIFA, l’apostille può essere richiesta presso qualsiasi Prefettura d’Italia.
Dato che la Serbia, così come l’Italia e altri Paesi Europei, ha aderito alla Convenzione di Vienna del 1976, è prevista l’esenzione dalla legalizzazione con apostille e dalla traduzione per alcune tipologie di atti di Stato Civile, purché questi siano redatti su modello plurilingue.
RICORDA!
Gli atti che sono esentati dall’apostille sono nel dettaglio: l’Estratto di nascita, l’Estratto di morte e l’Estratto di matrimonio.
Ti è stato richiesto di legalizzare un atto privato? Oppure hai la necessità di apostillare un atto firmato da un pubblico ufficiale la cui firma non sia registrata né in Prefettura né in Procura?
Dato che queste tipologie di atti non fanno parte della lista dei documenti apostillabili (vedi paragrafo 2), per poterli legalizzare dovrai ricorrere al “trucco” che ti descriviamo di seguito.
Come prima cosa, fai emettere una copia conforme o “copia autentica” dell’atto in questione, rivolgendoti a un Notaio o a un funzionario comunale.
Dopodiché, fai apostillare la copia stessa in Prefettura, se la copia è stata autenticata da un ufficiale del Comune, oppure in Procura, se la copia è stata autenticata da un Notaio.
NOTA BENE!
Tale procedura, sebbene sia del tutto legale, non è accettata da tutti. Prima di procedere, accertati quindi che l’ente serbo destinatario sia disposto ad accettare atti legalizzati seguendo tale modalità.
Non è consentito in alcun modo apostillare in Italia atti rilasciati da enti serbi (e viceversa), dal momento che l’apostille è rilasciata solo nel Paese di origine dell’atto, facendo riferimento alle autorità locali designate.
Per i contatti consulta questa pagina del sito ufficiale della Convenzione dell’Aja redatta in lingua inglese e in lingua francese.
I documenti rilasciati da rappresentanze diplomatiche e consolari serbe su suolo italiano possono, invece, essere legalizzati in Italia, ma la procedura, in questo caso, non è quella dell’apostille, ma quella detta “legalizzazione prefettizia”.
In questo caso occorre, però, che gli atti siano redatti in italiano o secondo il modello bilingue italiano-serbo.
Le informazioni che leggi in questo paragrafo sono fornite dal sito del Ministero Italiano degli Esteri dove è presente una lista aggiornata delle Rappresentanze Diplomatiche straniere in Italia, comprese quelle della Repubblica di Serbia, che sono:
– Sezione Consolare dell’Ambasciata di Roma
– Consolato generale di Milano
– Consolato generale di Trieste
– Consolato onorario di Bari
– Consolato onorario di Firenze
RICORDA!
In occasione di festività nazionali (15 febbraio), alcuni servizi erogati dalla Ambasciata e dai Consolati Serbi in Italia potrebbero essere sospesi.
In genere, dopo averli apostillati, gli atti rilasciati in Italia per la Serbia hanno bisogno di essere tradotti in serbo, che è la lingua ufficiale dello Stato.
Le traduzioni richieste sono la traduzione giurata o asseverata in Tribunale o dinanzi a un Notaio oppure la traduzione certificata.
Se non hai idea circa quale delle due realizzare, puoi interrogare l’ente serbo destinatario oppure tradurre il documento o i documenti già apostillati direttamente sul posto.
NOTA BENE!
Se vuoi essere certo di non sbagliare, puoi affidare la traduzione a dei traduttori esperti come quelli che abbiamo nel nostro team: contattaci!
Abbiamo concluso la nostra guida su come fare la legalizzazione e apostille di atti e documenti rilasciati in Italia per la Serbia o viceversa.
Per caso, c’è qualcosa che ancora non ti è chiara? Richiedi la nostra consulenza telefonica di 15 minuti. Non ti costerà niente e, nel tempo a tua disposizione, potrai farci ogni tipo di richiesta!
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