In questa guida su come si richiedono dei visti e/o una legalizzazione alla Camera di Commercio di Cosenza abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie a svolgere questa procedura senza intoppi.
In alternativa, puoi anche usufruire di una consulenza telefonica gratuita di 15 minuti: un nostro esperto sarà a tua disposizione per rispondere a tutte le tue domande.
NOTA BENE!
MultiLex si occupa di traduzioni, legalizzazioni e disbrigo pratiche: qualora, pertanto, non volessi o potessi sbrigare questa pratica da solo, possiamo farlo noi! Ecco i nostri contatti!
La Camera di Commercio è competente al rilascio di documentazioni e certificazioni occorrenti al concreto esercizio dell’attività di commercio con l’estero, tra cui
La funzione di queste attestazioni, richieste in genere dal Paese estero di destinazione, è quella di certificare la legittimità della firma del soggetto firmatario del documento (ovvero il legale rappresentante o titolare dell’impresa), sulla base di quanto risulta dalla visura o dal certificato camerale.
Occorre, infatti, che la capacità di firma del soggetto firmatario sia comprovata dal Registro Imprese della Camera di Commercio competente (in questo caso, quella di Cosenza).
Il “visto di deposito” può essere apposto in calce a documenti emessi da Enti e Organismi istituzionali quali ad esempio: certificati sanitari, certificati di analisi ed autorizzazioni varie, rilasciati da ASL, Istituti nazionali di certificazione, ecc., se richiesto da un’Autorità straniera.
La sua funzione è quella di attestare semplicemente che una copia del documento di cui si chiede il visto è depositata agli atti della Camera di Commercio che, pertanto, non entra nel merito del contenuto, in quanto non può accertarne l’esattezza e la credibilità.
È l’attestazione della conformità della firma del titolare o legale rappresentante dell’impresa, apposta in calce ad un documento o dichiarazione presentata dall’operatore, con quella depositata agli atti della Camera di Commercio.
Il “visto dei poteri di firma” non si riferisce all’esattezza e/o attendibilità delle indicazioni e dichiarazioni rese da chi sottoscrive i documenti, ma consiste nella mera attestazione che la firma posta in un determinato documento è conforme a quella depositata nei registri camerali.
Il visto poteri di firma non può, però, essere richiesto per:
Sulle fatture destinate all’esportazione in alcuni Paesi o per le packing-list, ossia documenti non fiscali in cui vengono inseriti i dati utili all’identificazione di colli o imballi, è richiesto talvolta alla Camera di Commercio l’apposizione di uno specifico timbro o visto chiamato “visto su fatture”.
Si tratta non propriamente di un visto, ma di un altro tipo di documento rilasciato alle aziende esportatrici dalla Camera di Commercio. La sua funzione è quella di attestare la libera vendita e commercializzazione dei prodotti sul territorio italiano e dell’Unione europea; non rappresenta, pertanto, un’autorizzazione alla commercializzazione, ma solo una presa d’atto che il prodotto è già commercializzato nel territorio dell’Unione Europea.
Non è neppure da considerarsi come un atto sostitutivo delle certificazioni rilasciate dal Ministero della Salute per alcune specifiche categorie merceologiche. Di conseguenza, secondo la recente Nota ministeriale 18 marzo 2019, n. 62321 (Disposizioni per il rilascio dei certificati di origine e dei visti per l’estero), se l’attestato di libera vendita camerale fosse richiesto per i prodotti sopra indicati, il cui elenco non si ritiene esaustivo, le Camere di Commercio procederanno solo con l’apposizione di un “visto dei poteri di firma” sulla dichiarazione di libera vendita resa dall’impresa interessata.
Possono richiederlo alla CCIAA di Cosenza, solo le aziende che hanno la propria sede legale o l’unità locale in uno dei Comuni di questa provincia calabrese. La richiesta, come nel caso di visti, deve essere inoltrata unicamente per via telematica tramite piattaforma “Cert’O“, allegando alla pratica la seguente documentazione firmata digitalmente dal legale rappresentante:
All’atto del ritiro, da effettuarsi allo sportello, occorre presentare la suddetta documentazione in originale
RICORDA!
In alcuni casi, l’attestato di libera vendita rilasciato dalla CCIAA potrebbe aver bisogno di essere tradotto in inglese, francese, spagnolo o altre lingue. Qualora l’ufficio non rilasciasse il certificato nella lingua straniera in cui è richiesto, è possibile rivolgersi a noi utilizzando i nostri contatti!
La richiesta di visti e altre attestazioni per l’estero presso la Camera di Commercio di Cosenza può essere effettuata esclusivamente online tramite il servizio telematico “Cert’O“, previa iscrizione al portale Telemaco/registroimprese.it.
Occorre, inoltre, essere dotati di firma digitale e di un sistema di pagamento digitale collegato al proprio account Telemaco per poter procedere al versamento dei diritti.
Una volta attivato, il servizio consentirà all’impresa di inoltrare la richiesta di visti e legalizzazioni mediante la piattaforma stessa, senza bisogno di recarsi presso gli uffici.
La CCIAA di Cosenza ammette la richiesta di visti per l’estero in forma cartacea solo in alcuni casi, ad esempio quando la domanda è presentata da parte di persone fisiche o altri soggetti non iscritti al Registro delle Imprese oppure da imprese che siamo temporaneamente impossibilitate a utilizzare gli strumenti informatici.
In tal caso occorrerà recarsi presso l’ufficio previo appuntamento, recando con sé un documento di riconoscimento e il documento da vistare, solitamente richiesto in duplice copia.
L’importo dovuto è pari a € 3,00 per ogni copia vistata.
Nel caso di richieste online, il pagamento avviene esclusivamente tramite il proprio portafoglio digitale sul portale Telemaco/registrodelleimprese. Bisogna, dunque, verificare di avere a disposizione un importo adeguato prima di procedere all’invio della pratica.
Per le richieste presentate in modalità cartacea, il pagamento può essere eseguito con carta di credito o bancomat direttamente allo sportello oppure con avviso di pagamento pagoPA, da richiedere preventivamente all’ufficio di riferimento.
Le pratiche di richiesta inviate via e-mail o allo sportello sono evase nel giro di pochi giorni lavorativi. Il richiedente riceverà comunque un’e-mail di notifica direttamente dal sistema (per i visti richiesti online), in cui sarà avvisato della chiusura con esito positivo della pratica.
I visti richiesti vengono rilasciati allo sportello “Front Office” ubicato presso la sede legale dell’Ente (vedi indirizzi al paragrafo 10) esclusivamente previo appuntamento ottenuto tramite e-mail, scrivendo a commercio.estero@cs.camcom.it, oppure telefonando al numero 0984/8151 – opzione 3 “Front Office” dal lunedì a venerdì non festivi, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, il lunedì e giovedì anche dalle ore 15:00 alle ore 17:00.
Può procedere al ritiro delle attestazioni anche un delegato dell’azienda, purché munito di una copia della e-mail di notifica.
Sì, certamente! È possibile stampare i visti e i certificati d’origine richiesti alla CCIAA di Cosenza utilizzando la modalità “stampa in azienda“. Tale modalità può essere attivata dalle imprese che hanno la propria sede legale nella Provincia di Cosenza inviando l’apposito modulo, debitamente compilato, barrato in ogni sua parte e firmato dal legale rappresentante dell’azienda, all’indirizzo di posta elettronica commercio.estero@cs.camcom.it o via PEC a cciaa@cs.legalmail.camcom.it.
Una volta ottenuta conferma dell’accettazione da parte della Camera di Commercio, l’impresa richiedente potrà procedere alla stampa dei visti richiesti direttamente presso la propria sede.
Al termine di ogni istruttoria chiusa con esito positivo, il richiedente riceverà sulla propria PEC e/o al proprio indirizzo e-mail indicati in fase di adesione, un file .pdf contenente il visto, corredato di data di emissione e firma autografa del funzionario camerale incaricato.
RICORDA!
Il contenuto del file dovrà essere stampato a colori sul retro della fattura (o altro documento da vistare), se la facciata è libera, oppure su foglio bianco, da pinzare alla fattura come ultima pagina.
Alcuni Paesi cui soprattutto quelli arabi, richiedono l’autentica della firma del funzionario della Camera di Commercio sui documenti per l’esportazione (generalmente, certificati di origine e fatture): questa procedura è detta “legalizzazione” o “autentica di firma” e viene eseguita sempre presso la Camera di Commercio che ha rilasciato l’atto.
Ad eseguire materialmente tale attestazione è, in genere, un funzionario camerale di grado superiore rispetto a quello che ha apposto la firma e il visto sul documento stesso.
Diversamente, quando il Paese estero appartenga alla lista degli Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja 1961, per i quali è prevista l’apposizione dell’ “apostille” in luogo della legalizzazione, tale adempimento dovrà essere richiesto alla Prefettura di competenza (in questo caso, la Prefettura di Cosenza), anche se i documenti sono stati rilasciati dalla Camera di Commercio.
Il costo dell’autentica è di € 3,00 per diritti di segreteria per ogni documento legalizzato, da sommare al costo di € 3,00 per il visto, da pagare in fase di richiesta tramite il proprio portafoglio digitale sul portale Telemaco oppure con carta di credito, bancomat o PagoPA nel caso di richieste allo sportello.
RICORDA!
La legalizzazione apposta dalla Camera di Commercio, in alcuni casi, potrebbe non bastare. Alcuni Paesi Arabi, ad esempio, potrebbero richiedere che il documento vistato e legalizzato sia ulteriormente vistato da organismi intermedi (ad esempio, Joint Italian Arab Chamber).
Oppure, come nel caso degli Emirati Arabi Uniti e altri, potrebbe essere ugualmente necessaria la legalizzazione (no l’apostille!) in Prefettura dal momento che i Consolati emiratini in Italia accettano solo documenti firmati da Prefettura e Procura.
Si consiglia, pertanto, di chiedere informazioni a riguardo direttamente all’Autorità estera destinataria.
Le legalizzazioni si richiedono alla Camera di Commercio di Cosenza con le stesse modalità previste per gli altri visti, dunque (tranne alcune eccezioni in cui si può ricorrere alla modalità cartacea) utilizzando la procedura telematica con piattaforma “Cert’O” (vedi paragrafo 3).
Dato che, però, non è possibile richiedere la postilla o “apostille” su un documento stampato in azienda e privo di firma autografa, i documenti dovranno essere obbligatoriamente firmati a mano dal funzionario della Camera di Commercio e, pertanto, andranno ritirati in originale allo sportello con le modalità di rilascio di persona indicate in precedenza per tutti gli altri tipi di visti e documenti.
L’ufficio di riferimento per domande inerenti i visti e le legalizzazione e per la presentazione delle pratiche in modalità cartacea si chiama “Ufficio Commercio Estero/ Internazionalizzazione”, mentre per i ritiri occorrerà rivolgersi al “Front Office”. Entrambi si trovano presso la sede centrale di Via Calabria, 33:
– Telefono: 0984.81 51 – opzione 5 “Internazionalizzazione”; opzione 3 “Front Office” (per concordare il ritiro)
– E-mail: commercio.estero@cs.camcom.it
– Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì non festivi 9:00-12:30; lunedì e giovedì non festivi 15:00-17:00.
– Chiusure straordinarie: in occasione del Santo Patrono il 12 febbraio.
– Competenza territoriale: l’insieme dei Comuni della Provincia di Cosenza.
In questa guida su come richiedere un visto e/o una legalizzazione alla Camera di Commercio di Cosenza hai tutto quello che serve per poter procedere alla richiesta anche da solo.
Qualora, invece, preferissi un contatto diretto, puoi richiedere subito una consulenza telefonica gratuita di 15 minuti: non ti costerà nulla!
T’informiamo, inoltre, che sul nostro sito trovi guide analoghe anche relative al rilascio di visti e legalizzazioni presso altre Camere di Commercio, ad esempio la Camera di Commercio di Catanzaro: cerca quella che ti occorre tramite il nostro motore di ricerca interno oppure inviando una e-mail a info@multilex.it.
Infine, ti ricordiamo che la Camera di Commercio di Cosenza oltre ai visti e alle legalizzazioni rilascia anche:
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Come anticipato, possiamo occuparci anche dell’eventuale e successiva traduzione.
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