Se devi ottenere dei visti e/o fare la legalizzazione alla Camera di Commercio di Brindisi – Taranto ma non sai come procedere, questa guida è proprio quello che fa per te. Contiene, infatti, informazioni dettagliate e complete per eseguire questa procedura senza intoppi!
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Le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Brindisi – Taranto che svolgono operazioni di esportazione possono richiedere visti da apporre sia sulle fatture, sia su altri documenti destinati a Paesi esteri.
Lo scopo di queste attestazioni è, in genere, quello di certificare la legittimità della firma del soggetto firmatario del documento (ovvero il legale rappresentante o titolare dell’impresa), sulla base di quanto risulta dalla visura o dal certificato camerale.
È necessario, infatti, che la capacità di firma del soggetto firmatario sia comprovata dal Registro Imprese della Camera di Commercio competente (in questo caso, quella di Brindisi – Taranto).
RICORDA!
Le dichiarazioni negative, discriminatore e non verificabili non possono essere certificate dalle Camere di Commercio.
Non possono, inoltre, ricevere il visto: le lettere di invito in Italia di cittadini stranieri; le dichiarazioni di origine preferenziale, ad eccezione di quelle contenute in fatture da vidimare; i certificati di origine non redatti sui formulari comunitari; le dichiarazioni e documenti aziendali non indirizzati all’estero, con la sola eccezione dei listini prezzi; gli atti notarili o atti già vidimati da notaio o da altro pubblico funzionario; le dichiarazioni sostitutive di certificazioni già previste dalla legge; le visure e i certificati rilasciati dal Registro delle imprese; le visure e le certificazioni di marchi o brevetti; i certificati medici, sanitari, veterinari, e in generale di tutti i certificati già normati dalla legge; i documenti di trasporto; le dichiarazioni dell’impresa contenenti le diciture: “Si certifica che…”; “Si attesta che….”, tranne che per il certificato di garanzia del produttore.
Il “visto di deposito” viene apposto su documenti rilasciati da Organismi o Enti ufficiali (Aziende sanitarie, Istituti Nazionali di Certificazione, Organismi Internazionali, etc.) e destinati all’estero, purché contenenti indicazione della ragione sociale dell’impresa.
La sua funzione è esclusivamente quella di attestare che una copia del documento è depositata agli atti della Camera di Commercio, senza alcun avallo né alcuna responsabilità da parte della Camera riguardo al contenuto del documento.
Il “visto dei poteri di firma” è richiesto, da parte di alcuni Paesi esteri, su dichiarazioni rese dall’impresa su carta ufficiale e firmate dal legale rappresentante.
Il visto non si riferisce all’esattezza e/o attendibilità delle indicazioni e dichiarazioni rese da chi sottoscrive i documenti, ma consiste nella mera attestazione che il soggetto firmatario di un determinato documento dispone dei poteri di firma in nome e per conto dell’impresa.
Alcuni Paesi esteri richiedono che sulle fatture destinate all’esportazione delle merci sia apposto un visto dalla Camera di Commercio. Tale visto, detto appunto, “visto su fatture”, può essere apposto su documenti contabili relativi a transazioni con altri Stati, quando serva a perfezionare le operazioni con l’estero.
L’attestato di libera vendita è un documento che alcuni Stati (ad esempio: Thailandia, Perù, Corea e così via) richiedono per essere sicuri che la merce importata nel loro Paese abbia libera circolazione nel Paese di origine e come tale sia assoggettata ai controlli stabiliti dalla legislazione nazionale, in particolare a quella in materia di sanità pubblica.
La Camera di Commercio competente per territorio (in questo caso quella di Brindisi – Taranto) rilascia tale certificato solo dopo aver valutato, sulla base dei documenti esibiti dal richiedente, che i prodotti in esame siano realmente ed abitualmente venduti in Italia.
L’iter da seguire per ottenere l’attestato di libera vendita presso la CCIAA di Brindisi – Taranto è simile a quello prevista per i visti, in quanto l’impresa richiedente può utilizzare la procedura telematica tramite la piattaforma Cert’O. Possono esservi, tuttavia, alcune differenze circa moduli e documenti da presentare e le modalità stesse di rilascio. Solo in alcuni casi, che dovranno essere concordati con l’Ente, è ammessa la richiesta in forma cartacea direttamente allo sportello.
In particolare, per la Camera di Commercio di Brindisi e Taranto, occorre presentare:
Gli attestati vengono rilasciati direttamente allo sportello, solitamente entro i tre giorni lavorativi successivi alla presentazione della richiesta.
La richiesta di visti alla Camera di Commercio di Brindisi e Taranto deve essere effettuata per via telematica attraverso la piattaforma Cert’O. Il servizio necessita di registrazione preventiva sul portale registroimprese.it e della firma digitale del titolare/legale rappresentante dell’impresa. Occorre, inoltre, alimentare il prepagato alla voce “diritti” (non “tariffe”) sulla stessa piattaforma, da cui poter attingere per effettuare il pagamento on line delle pratiche telematiche.
La compilazione della richiesta avviene attraverso una procedura informatica, al termine della quale i dati dell’azienda e i documenti da allegare per consentire l’istruttoria della pratica da parte della Camera vengono trasmessi via internet ad un apposito sportello telematico camerale.
Sulla base di quanto ricevuto, la Camera di Commercio effettua l’istruttoria e produce il documento vistato da consegnare al richiedente, il quale potrà poi ritirarlo direttamente allo sportello, di persona o tramite un delegato.
Le pratiche saranno istruite in ordine di arrivo ed eventuali urgenze dovranno essere segnalate e motivate tramite comunicazione da inviare all’indirizzo ufficio.estero@brta.camcom.it.
La richiesta di visti per l’estero in forma cartacea è ammessa solo in alcuni casi, ad esempio quando la domanda è avanzata da parte di persone fisiche o altri soggetti non iscritti al Registro delle Imprese oppure da imprese che risultano momentaneamente impossibilitate a utilizzare gli strumenti informatici.
Per inoltrare la domanda, è necessario recarsi presso gli uffici abilitati i cui indirizzi, orari e contatti sono indicati al paragrafo 10, muniti della seguente documentazione:
Il costo, in questo caso, è di € 3,00 per ogni visto richiesto, da pagare con carta o bancomat o con piattaforma PagoPA al momento della richiesta.
Il costo è di € 3,00 per ogni visto richiesto con procedura telematica.
Il pagamento avviene esclusivamente tramite il proprio portafoglio digitale sul portale Telemaco. Per poter procedere con la richiesta è, dunque, necessario disporre di un congruo importo prima dell’invio della pratica.
I visti richiesti telematicamente saranno disponibili per il ritiro, se la domanda risulta regolare e completa in tutti i suoi elementi e, in ogni caso, quando l’impresa vedrà l’istruttoria chiusa, in genere entro il secondo giorno lavorativo successivo all’invio telematico della richiesta. I documenti vistati potranno, dunque, essere ritirati soltanto dopo il ricevimento da parte dell’azienda della e-mail di notifica: “pratica chiusa con esito positivo“.
Il ritiro dei visti avviene allo sportello della Camera di Commercio (vedi paragrafo 10 per indirizzi, orari e contatti). Può procedere al ritiro delle attestazioni anche un delegato purché provvisto di una copia della e-mail di chiusura pratica.
Sì, è consentita la stampa in azienda del visto previa adesione al servizio di “stampa in azienda“. Nello specifico, l’Ufficio competente, tramite l’applicativo Cert’O, invierà, via e-mail o PEC agli indirizzi dell’azienda richiedente forniti in fase di registrazione, un file .pdf contenente la vidimazione e la firma scansionata del funzionario autorizzato a firmare tutti gli atti a valere con l’estero.
L’impresa, utilizzando una stampante a colori, potrà provvedere alla stampa del visto sul retro del documento per il quale è richiesto. senza necessità di recarsi fisicamente presso gli sportelli camerali per il ritiro.
Al fine di accedere all’attivazione del servizio “stampa in azienda” è necessario:
Alcuni Paesi esteri richiedono l’apposizione, sui documenti destinati all’esportazione, della legalizzazione della firma del funzionario che ha vidimato il documento stesso. La richiesta di “autentica”, chiamata anche legalizzazione di firma o visto ex UPICA, consiste nell‘apposizione di un ulteriore visto per l’autenticazione della firma del funzionario della Camera di Commercio apposta sui documenti per l’esportazione.
Questo tipo di legalizzazione deve essere apposta da un funzionario della Camera di Commercio diverso rispetto a quello che ha firmato il documento e la richiesta va avanzata alla Camera di Commercio che ha formato gli atti e documenti per cui si sta richiedendo la legalizzazione.
La richiesta di legalizzazione va avanzata, invece, alla Prefettura di competenza (in questo caso, la Prefettura di Brindisi o la Prefettura di Taranto), anche se i documenti sono della Camera di Commercio, nel caso in cui si trattasse di atti e documenti destinati a Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja 1961 per i quali serve l’apposizione dell’ “apostille” in luogo della legalizzazione.
Anche in tal caso il costo è di € 3,00 per diritti di segreteria (da sommare ai costi già previsti per il rilascio del visto), per ogni documento legalizzato, da pagare in fase di richiesta tramite il proprio portafoglio digitale sul portale Telemaco.
RICORDA!
La legalizzazione apposta dalla Camera di Commercio, in alcuni casi, potrebbe non bastare. Alcuni Paesi Arabi, ad esempio, potrebbero richiedere che il documento vistato e legalizzato sia ulteriormente vistato da organismi intermedi (ad esempio, Joint Italian Arab Chamber).
Oppure, come nel caso degli Emirati Arabi Uniti e altri, potrebbe essere ugualmente necessaria la legalizzazione (no l’apostille!) in Prefettura dal momento che i Consolati emiratini in Italia accettano solo documenti firmati da Prefettura e Procura.
Si consiglia, pertanto, di chiedere informazioni a riguardo direttamente all’Autorità estera destinataria.
Puoi richiedere la legalizzazione alla Camera di Commercio di Brindisi Taranto con le stesse modalità previste per i visti (vedi paragrafo 3).
Dato che non è possibile apporre la postilla su un documento stampato in azienda e privo di firma autografa, in questo caso i documenti dovranno essere firmati a mano dal funzionario della Camera di Commercio e ritirati in originale allo sportello con le modalità di rilascio di persona indicate in precedenza per tutti gli altri tipi di visti e documenti.
L’ufficio competente al rilascio di visti e legalizzazioni presso la CCIAA di Brindisi Taranto si chiama “Ufficio Commercio Estero”. Ti forniamo di seguito le informazioni necessarie per metterti in contatto con il personale dell’ufficio.
Ufficio Commercio Estero Sede di Taranto
– Indirizzo: Viale Virgilio 152
– Telefono: 099 778.3111
– E-mail: ufficio.estero@brta.camcom.it
– PEC: cameradicommercio@pec.brta.camcom.it
– Orari: dal lunedì al venerdì non festivi dalle ore 8:30 alle ore 11:00.
– Chiusure straordinarie: in occasione delle festività del Santo Patrono di Taranto, il 10 maggio.
Sede di Brindisi (abilitato al solo rilascio dell’attestato di libera vendita e del certificato di origine)
– Indirizzo: Via Bastioni Carlo V, 4/6
– Competenza territoriale (valida per entrambe le sedi): l’insieme dei Comuni della Provincia di Taranto e della Provincia di Brindisi.
La nostra guida su come richiedere un visto e/o una legalizzazione alla Camera di Commercio di Brindisi e Taranto è giunta al termine.
Sul nostro sito trovi comunque informazioni dettagliate anche sul rilascio di visti e legalizzazioni presso altre Camere di Commercio, ad esempio la Camera di Commercio di Bari: cerca quella che ti occorre tramite il nostro motore di ricerca interno oppure inviando un’ e-mail a info@multilex.it.
Ti ricordiamo, inoltre, che la Camera di Commercio di Brindisi – Taranto rilascia anche:
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